E’ un rinomato tipico salume conosciuto ed apprezzato ovunque, lavorato già anticamente in questo territorio dalla varia cultura gastronomica. La sua produzione è rimasta invariata nel corso dei secoli.
Il norcino, cioè l’addetto all’abbattimento dei suini, con gesti antichi continua ancora a lavorare queste carni con esperienza, fino ad ottenere un prodotto di eccellenza.Mentre un tempo la produzione avveniva esclusivamente in inverno, per motivi di conservazione, oggi, grazie ad ambienti idonei, la produzione è sempre assicurata.La preparazione consiste nello stoccaggio e poi rifilatura della coscia di maiale per poi passare alla salatura, processo importantissimo perché è quella che dà il giusto aroma al prosciutto: né salato, né dolce.Dopo il riposo di alcuni giorni si passa al lavaggio e alla successiva “stuccatura” per proteggere il prodotto da qualsiasi agente esterno mantenendo, però, la carne al giusto grado di essiccazione. La stuccatura viene fatta con il grasso, “la sugna” impastata con aglio schiacciato, sale e pepe.La stagionatura varia dai 20 ai 24 mesi in modo da ottenere un prodotto superiore agli 8 kg e una fetta dal colore rosso, ben bilanciata tra la parte di magro e la striscia bianca di grasso, dal suo tipico profumo dato dalle spezie, ma non salato.
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